Per «riscoprire il senso di una presenza», quella dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Cremona, è essenziale andare alle radici del legame «con il territorio, con le sue esigenze, con gli attori che vi operano». Nel discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico nel campus di Santa Monica, che segna l’avvio delle celebrazioni per il 40esimo anniversario della presenza dell’Ateneo nella città di Cremona, il Rettore Franco Anelli ricorda che «le legittime peculiarità delle diverse sedi» e «il costante impegno dell’Università Cattolica» di soddisfare «l’ambizione delle diverse realtà locali di divenire in senso proprio città universitarie» trovano nell’ambiente circostante un potente alleato. È il «modello glocal» tipicamente cremonese che «esiste e resiste», e che «è conosciuto in tutto il mondo e affonda le sue radici in una solida relazione tra il sistema delle imprese, le istituzioni e il territorio».
Per cogliere appieno l’importanza che le aziende «orgogliosamente insediate nelle comunità in cui sono sorte» ricoprono per «l’ecosistema culturale e sociale dei territori di riferimento», il Rettore Anelli sottolinea che «l’aver conservato, custodito il contatto con la comunità di origine si è rivelato un plus formidabile quando taluni vantaggi della globalizzazione sono risultati più effimeri di quelli che si pensava che fossero», perché «poter contare su un legame sul quale continuare a investire è garanzia di solidità e molto spesso di un’alta qualità del lavoro e dei prodotti». Parallelamente...
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