che fanno una vita
Un ragazzo indeciso e solo, sopraffatto dall’amore in uno squallido residence di vacanze cipriota. Un ministro fedifrago che vedrà andare a rotoli la sua autorevolezza. Un anziano signore, reduce da una brillante carriera professionale e da un’ambigua vicenda famigliare, incredulo dinanzi al decadimento psicofisico che, a rintocchi regolari, marca il trascorrere del tempo. Del suo tempo. E ancora, un ricco uomo d’affari in rovina che davanti a sé scorge soltanto interrogativi brumosi, trasportati dal vento sulla superficie increspata del mare. In questa magnifica raccolta di racconti lo scrittore canadese David Szalay, giudicato tra i migliori autori viventi, affonda le mani nel carattere spigoloso e fatalmente inafferrabile della vita, mettendo in guardia il lettore sulla grandiosità dell’impresa sin dal titolo. Così ambizioso. Così bello. Così appropriato. Con una scrittura asciutta e puntualissima, capace di descrizioni mozzafiato, l’autore ci fa strada attraverso le oscillazioni della mente umana, spostando la macchina da presa dalle vette delle Alpi Francesi all’eleganza austera di Vienna, passando per il fascino inconfondibile di Londra e la bellezza composta di una Ravenna che è scrigno di meraviglie e miraggio luccicante nella distesa nebbiosa della pianura italiana. Oggetto e cuore palpitante del suo scrivere sono gli uomini, scontrosi e imperfetti, goffi e cinici, disorientati e passionali. Uomini come noi. Uomini che sono noi. L’umanità di Szalay non sa smettere di arrovellarsi, e perciò ci interroga incessantemente, risultando così irresistibile. Dalla solitudine alla libertà, dalla fugacità della vita alla sua strepitosa densità e meraviglia, dalla luce - che gioca un ruolo fondamentale in tutti i racconti - alla banalità di un istante qualsiasi, ogni più piccolo tassello del nostro mondo sembra coagularsi in queste pagine per raccontarci Tutto quello che è un uomo.
Da MONDO PADANO DEL 12 GENNAIO 2018
microcosmi (itinerari di lettura)
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