tavolo sulla Zucchi Falcina
L'alienazione a privati della casa di riposo Zucchi Falcina di Soresina finisce in Regione. Il consigliere del Partito Democratico Agostino Alloni, infatti, ha scritto una lettera all’indirizzo dell'assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato Maria Cristina Cantù. Nella missiva Alloni chiede l’intervento dell’assessore alla luce anche della comunicazione fatta pervenire alla Fondazione il 29 aprile scorso, con cui si chiede di sospendere ogni procedura in attesa del parere del Ministero in merito ai possibili vincoli esistenti per il finanziamento erogato per la realizzazione del giardino terapeutico attrezzato a servizio del nucleo Alzheimer. “Ho chiesto alla Regione – dice Alloni - di farsi parte attiva con urgenza nella promozione di un tavolo di confronto tra la Direzione della Asl locale, l’Amministrazione provinciale, la Giunta con il consiglio comunale di Soresina e la Fondazione, con l’obiettivo di valutare tutte le strade percorribili alternative alla alienazione tra le quali la presa in carico del ramo di azienda da parte dei gestori delle altre case di riposo della nostra provincia”. L'istituto, secondo l'esponente del Pd, offre un servizio imprescindibile per la comunità a cui fanno capo una R.S.A, accreditata e contrattualizzata dal Servizio Sanitario Regionale, con posti per 213 utenti in regime residenziale e 40 in regime di semi residenzialità, al cui interno lavorano più di 200 dipendenti.
“Nei giorni scorsi – spiega Alloni - è stata sancita dal Consiglio di amministrazione la decisione ufficiale di alienare la sede della Fondazione Zucchi Falcina con i relativi posti letto. Questo pur se due consiglieri avevano già rassegnato le loro dimissioni in dissenso, e la stessa Presidente del Cda Veronica Fiamenghi si è dimessa dopo aver però garantito il numero legale – pur esprimendosi contro - e reso quindi valida la votazione. Questa scelta, caratterizzata dalla poca trasparenza rispetto alla reale situazione economica in cui versa la Fondazione, porta a pensare che nessuna strada seria alternativa alla vendita sia stata presa in considerazione dal Cda”. Alloni palesa, inoltre, la forte preoccupazione per il futuro “sia per quanto riguarda i degenti e il mantenimento dei posti letto, sia per quanto riguarda i posti di lavoro che verrebbero garantiti per i prossimi tre anni ma senza che siano chiare le prospettive e le condizioni”.
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