“Una vera e propria entrata a gamba tesa quella del Governo sulle Camere di Commercio, un’ipotesi di Riforma che rischia unicamente di danneggiare il tessuto imprenditoriale italiano. Per questo chiediamo a tutti i parlamentari lombardi, a partire da quelli del Nuovo Centrodestra, di opporsi con forza a questa proposta”. Con queste parole il consigliere del Nuovo Centrodestra e vice-presidente della Commissione Attività Produttive in Regione Lombardia, Carlo Malvezzi, ha motivato la decisione del Gruppo di depositare una mozione urgente sulla proposta di Riforma del Sistema Camerale presentata dal Governo nazionale. La mozione è stata sottoscritta anche dai capigruppo di Forza Italia, Maroni Presidente, Partito Democratico e Partito Pensionati.
“Siamo seriamente preoccupati – continua Malvezzi – dalle scelte che il Governo sta assumendo su questo tema. Dopo aver, infatti, presentato un decreto legge che dimezzava la quota di partecipazione delle imprese alle Camere di Commercio mettendo a repentaglio la loro stessa sopravvivenza, oggi, con la proposta di legge presentata venerdì, chiedono il totale annullamento della quota, arrivando persino a centralizzare la gestione del Registro delle Imprese. Passiamo così dalla padella alla brace, attraverso scelte stataliste e anti-sussidiarie che non rispettano un’eccellenza nata dalla libera aggregazione del mondo imprenditoriale italiano”.
“Siamo consapevoli – sottolinea il consigliere del Nuovo Centrodestra – che una Riforma sia necessaria ma va costruita con e per il mondo produttivo e delle imprese. Per questo con questa mozione urgente impegniamo la Giunta ad intervenire con forza presso tutti i parlamentari lombardi e il Governo per chiedere da una parte l’abrogazione della riduzione della quota di partecipazione delle imprese e dall’altra l’immediata istituzione di un tavolo lombardo per formulare una proposta di riordino delle funzioni e degli assetti organizzativi del sistema camerale nazionale insieme alle associazioni di categoria e ai vertici di Unioncamere”.
La mozione, oltre a chiedere l’abrogazione dell’articolo 28 del decreto legge 90/2014, istituisce un Tavolo lombardo a cui partecipino il Presidente Maroni, gli Assessori regionali competenti in materia economica, l’ufficio di presidenza della IV Commissione, i presidenti regionali delle associazioni di categoria rappresentate nel sistema camerale e i vertici di Unioncamere.
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