le nostre imprese»
«Senza impresa non c’è crescita, non c’è lavoro, non c’è futuro. Dobbiamo creare un ambiente più favorevole al ‘fare impresa’ se vogliamo che i nostri territori siano veramente competitivi».
Non ha dubbi Giandomenico Auricchio, Vice presidente Unioncamere, nel suo intervento alla presentazione dello studio sulle medie imprese in Europa, che si è tenuta venerdì a Milano. La gravità della situazione impone alla classe dirigente del Paese di rompere gli indugi per concentrarsi sull'economia reale attraverso un piano di «manutenzione straordinaria della nostra struttura imprenditoriale che metta al centro produttività e competitività». Una road map che deve obbligatoriamente snodarsi attraverso la diminuzione della pressione fiscale e l'erogazione del credito alle aziende, sfiancate da una crisi che non dà tregua e deprivate del necessario sostegno da parte delle banche. Basterebbe pensare – continua Auricchio – che i «nostri 4mila campioni del made in Italy sono soggetti ad un tax rate superiore di 11 punti superiore rispetto a quello tedesco, di 14 punti rispetto a quello francese e di 15 punti rispetto a quelle spagnolo». Ma per vincere la sfida della competizione globale le imprese hanno bisogno di essere messe nella condizione di competere ad armi pari con i principali concorrenti d’oltreconfine. Per questo occorre «intervenire rapidamente anche per facilitare l’accesso alle fonti di finanziamento». Dati alla mano, infatti, negli ultimi sei mesi «ben 4 aziende su 10 che si sono rivolte al sistema bancario hanno riscontrato difficoltà di accesso al credito. Colpa del credit crunch più forte e di finanziamenti più contenuti e più cari». Tuttavia, secondo Auricchio, questi interventi, seppur importanti, ancora non bastano. L'uscita dalla crisi richiede un'Europa più forte e ben più determinata nel difendere il tessuto produttivo dei Paesi europei. «In questa Europa - conclude il vicepresidente di Unioncamere - «le imprese devono contare di più. Ed è per questo che uno degli impegni prioritari di Unioncamere è portare più Europa dentro le Camere e far sentire di più la voce delle Camere in Europa».
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