Troppi, pochi o semplicemente nella media? Da sempre osteggiati da Ascom e Confesercenti (epiche le battaglie contro la giunta Bodini che aveva autorizzato la realizzazione del “CremonaPo”, alle porte della città e più di recente con l’amministrazione Perri contro il polo di via Mantova, ndr) in provincia di Cremona la presenza di ipermercati e centri commerciali risulta fra le meno ingombranti dell’intera regione con 278,64 metri quadrati per 1.000 abitanti, al terz’ultimo posto in Lombardia che vanta una media di 394 metri quadrati, quindi ben al di sopra della media italiana (235 metri quadrati) e, per prendere un esempio fuori dai confini nazionali, addirittura il doppio della media tedesca (solo 205 metri quadrati per mille abitanti).
A fornire una fotografia dettagliatissima di tutte le attività commerciali presenti nelle diverse province lombarde è uno studio nuovo di zecca commissionato dal Pirellone in vista della nuova normativa che disciplinerà il settore dopo la moratoria approvata lo scorso giugno che prevede la sospensione fino al 31 dicembre di nuove autorizzazioni all’apertura di grandi strutture di vendita e a richieste di ampliamento di quelle esistenti. Una sospensione decisa in attesa di introdurre un indice specifico di saturazione oltre il quale non è più possibile autorizzare nuove aperture. Ebbene, lo studio ha proprio registrato lo stato dell’arte del commercio in attesa dell’approvazione della nuova legge.
I dati ci dicono che Cremona presenta una struttura commerciale poco invadente rispetto ad altri territori della Lombardia che, tuttavia, è bene ricordarlo, è fra le regioni con la più alta densità di centri commerciali in Europa.
Per quanto concerne le medie superfici di vendita, Cremona registra una densità superiore alla media regionale con 617,44 metri quadrati ogni 1.000 residenti a fronte di una media lombarda di 544,77. Complessivamente, sul nostro territorio, sono 330 ed hanno una superficie media di 669 metri quadrati, in linea con la media regionale, mentre al di sotto della media lombarda sono le medie superfici di vendita alimentari (399 metri quadrati contro 534).
Restringendo il campo al solo commercio al dettaglio (cioè ai negozi), il saldo è di 92 unità, fra i più bassi dell’intera regione anche se rappresenta comunque due terzi del totale delle cessazioni. Come a dire che le chiusure hanno riguardato in modo preponderante i piccoli esercizi rispetto alle medie e grandi superfici di vendita. Vero è che, comunque, negli ultimi dieci anni, la provincia di Cremona è passata da 3.494 a 3.342 negozi al dettaglio, lasciando sul campo ‘solo’ 152 attività. Tuttavia anche da noi si registra il fenomeno dell’erosione del commercio al dettaglio, soprattutto nei centri più piccoli: nello specifico sono 12 i comuni con un elevato livello di criticità: la situazione più grave a Derovere e Ripalta Guerina.
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