Attenzione massima, investimento di risorse, centri di eccellenza. In Lombardia, i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (Dna) non sono sottovalutati, anzi. Prima regione in Italia ad approvare una legge ad hoc, anche per il 2024 la Lombardia stanzierà risorse importanti per la prevenzione e la cura di chi soffre di questi disturbi. Lo ha precisato qualche settimana fa l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, facendo proprio riferimento alla normativa del 2021, che, dice, «stanzia annualmente un fondo pari a 1,5 milioni di euro, a cui si aggiungono 1,6 milioni del fondo nazionale DNA (che devono ancora essere erogati) ed infine 2,7 milioni del Fondo Sanitario Regionale dedicati all’attivazione di posti di comunità terapeutica per pazienti affetti da questi problemi».  
Si tratta di risorse che, ad oggi, consentono di dare una risposta ai 1.500 giovani e 3.000 adulti in carico ai servizi del territorio regionale, che si avvalgono, anche, di ben 20 centri dedicati all’assistenza, tra servizi ambulatoriali, di centro diurno, residenziali e di ricovero. L’ultimo nato, in ordine di tempo, tra queste strutture è stato attivato dal gruppo sanitario Lifenet Healthcare, specializzato in disturbi alimentari e patologie collegate e ospitato nel Centro Medico Visconti di Modrone. Per far fronte a queste problematiche, non è sufficiente curare i sintomi alimentari, ma è fondamentale intraprendere tempestivamente un percorso strutturato, che sia in grado di aiutare i pazienti sotto ogni aspetto, da quello strettamente clinico, fino ad arrivare a quello psicologico.
«I dati della letteratura internazionale nel corso dell’ultimo decennio – ha riferito Bertolaso – hanno segnalato un trend in costante incremento per tutte le forme di DNA. Anoressia nervosa e bulimia nervosa esordiscono più frequentemente nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni. Tuttavia, negli ultimi anni sono aumentati i casi con esordio in età più precoce. Nel 2022, in Lombardia, sono state ricoverate circa 1.000 persone con una diagnosi di Anoressia nervosa».
Quali sono, invece, i numeri su scala provinciale? Il Piano locale di Contrasto ai Dna, elaborato da ogni singola Ats, secondo quanto previsto dalla legge regionale, riporta il numero di casi prevalenti suddivisi per fasce d’età e per porzioni di territorio. Nel nostro caso - Ats Val Padana - il Piano conteggia 210 casi prevalenti per l’anno 2021, con la preoccupante evidenza di ben 27 casi di Dna compresi (...).


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Laura Bosio

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