Ha governato con la Destra (Conte 1), poi con la Sinistra (Conte 2), oggi è nel Governo delle “larghe intese” di Draghi, continuando a professarsi né di destra né di sinistra. Eppure ne ha percorsa di strada il Movimento 5 stelle rispetto all’intransigenza degli esordi: nella forma e anche nella sostanza. Per Danilo Toninelli, senatore cremonese e già ministro 5S, nato politicamente con il Movimento, la “distanza”  non deve essere tale da correre il rischio di non riconoscersi più.  «Certo - dice - che il Movimento può cambiare pelle, ma deve continuare a comportarsi da “animale libero”, non può essere messo in gabbia, così come gli altri partiti di sistema. Se iniziamo a ritenere che per risolvere i problemi del Movimento e dell’Italia dobbiamo diventare di sistema significa che stiamo parlando di qualcosa d’altro, di un partito non più in grado di fare le rivoluzioni a favore dei cittadini».

Sia l’accesso ai finanziamenti del 2 permille che la deroga al limite del doppio mandato rappresentano, in effetti, una svolta storica. Questi cambiamenti dove porteranno i 5Stelle?
«Tanto per cominciare, è fondamentale che qualsiasi cambiamento continui a essere votato dagli iscritti. Sul 2 per mille è accaduto così spero sarà lo stesso, nel caso, anche sulla deroga al limite dei due mandati. Io ho votato contro l’accesso al 2 per mille così come sono contrario all’eliminazione del limite dei due mandati».

Quindi si trova in disaccordo rispetto a questa nuova direzione del movimento?
«Secondo me si può fare politica nel senso più pieno e libero del termine senza per forza seguire gli schemi degli altri partiti....


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Carla Parmigiani

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