Anche nella nostra città si fa largo la coltivazione di orti da parte dei cittadini, soprattutto anziani.
Gli orti urbani sono piccoli appezzamenti di terreno vacanti che i comuni assegnano gratuitamente o dietro la corresponsione di un basso affitto ad associazioni o a cittadini a rischio di esclusione sociale affinché li coltivino. La loro coltivazione ha importanti implicazioni sociali, economiche e ambientali, ed è sostenuta da motivazioni alquanto diversificate. Chi coltiva un orto urbano generalmente lo fa per disporre di verdura fresca, a costo contenuto, e di cui governa la provenienza e le tecniche di produzione. Implicitamente, rafforza anche il tema della sovranità alimentare che da globale con le produzioni di tutto il mondo facilmente accessibili in tutte le stagioni, si riduce a locale con una forte connotazione stagionale. Chi coltiva l’orto poi rileva miglioramenti delle proprie condizioni psico-fisico. Coltivare aiuta a fare movimento e a interagire con diverse persone. Ciò si rinviene soprattutto tra gli ortolani più anziani che molto spesso rinvengono problemi di mobilità o soffrono di isolamento sociale conseguente alla perdita degli affetti più cari...
Valentina Cattivelli
Phd Ricercatrice
e EU Project Manager
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