Da pochi giorni si è conclusa l’edizione 2019 delle Fiere Zootecniche Internazionali, la manifestazione più importante e più attesa per il polo fieristico di Cà de’ Somenzi, ma anche per un territorio che ha nell’agroalimentare una delle voci più significative del Pil e un elemento identitario che affonda le radici nel passato ma che, allo stesso tempo, è fortemente proiettato nel futuro. La conclusione di questa edizione, la prima che ha visto il ritorno in Fiera dopo alcuni anni di assenza del Consorzio Agrario di Cremona e della Coldiretti, rappresenta un’occasione importante per un’intervista a tutto campo a colui che, un anno e mezzo fa, assunse un incarico tanto delicato quanto gravoso: prendere il timone della Fiera in un momento estremamente problematico, anche per le divisioni in seno alla compagine azionaria, con l’obiettivo di salvaguardarla, a partire proprio dalle manifestazioni più importanti ospitate a Cà de’ Somenzi e, al tempo stesso, porre le basi per la costruzione di un percorso favorevole al rilancio del polo fieristico. Roberto Zanchi, da poco più di un anno e mezzo presidente di CremonaFiere, ha indubbiamente assolto a questo compito attraverso la normalizzazione del rapporti fra Coldiretti e Libera Associazione Agricoltori e favorendo dunque il ritorno del Consorzio Agrario fra gli espositori. Tuttavia, centrato questo importante traguardo, molto altro resta da fare per far sì che l’Ente Fiera possa recitare, anche in futuro ,un ruolo all’altezza del suo prestigioso passato, iniziato poco più di 70 anni fa. Una sfida, questa che in realtà non riguarda solo Cremona, ma l’intero panorama fieristico nazionale, alle prese con una complessa trasformazione in atto che, negli ultimi anni, ha già visto cadere diversi protagonisti del settore, alcuni con nomi illustri. In questa intervista a tutto campo il presidente di CremonaFiere ci spiega, come di consueto con grande franchezza, il lavoro prodotto in questo anno e mezzo, quanto resta da fare nei prossimi mesi e nei prossimi anni e quali possibili scenari si potranno delineare perchè la Fiera di Cremona possa continuare a essere il punto di riferimento per la zootecnia, riuscendo al contempo a integrare la propria offerta con altre manifestazioni di rilievo.

Presidente Zanchi, da pochi giorni si è conclusa la manifestazione più attesa, le Fiere Zootecniche Internazionali. Possiamo tracciare un bilancio? La manifestazione è andata secondo le vostre aspettative? Quali sono i margini di miglioramento?
Il bilancio è certamente positivo perché la manifestazione che si è appena conclusa ha centrato gli obbiettivi che ci eravamo prefissi in termini di presenze , qualità degli espositori, internazionalizzazione e livello scientifico degli eventi tenuto conto del contesto in cui si trova il settore. Il fatto che il bilancio sia positivo non significa però che non vi siano margini di miglioramento; l’offerta fieristica deve essere continuamente  rinnovata per essere attrattiva, competitiva ed al passo con le richieste di un settore che diventa sempre più esigente. Nella prossima edizione punteremo ancor di più sull’innovazione e l’internazionalizzazione, per continuare ad essere l’evento annuale di riferimento per la zootecnia, cercando sempre più di venire incontro alle esigenze rappresentateci dagli espositori...

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Alessandro Rossi

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