Egregio Direttore,
è ufficiale: la Regione non darà un euro per finanziare i centri per l’impiego, una realtà a dir poco fondamentale in una regione come la nostra.
In commissione lo scorso martedì la maggioranza Lega-Forza Italia, con il voto contrario del PD, ha approvato la norma finanziaria del progetto di legge che definisce le modifiche alla legge sul mercato del lavoro in Lombardia e, nello specifico, le risorse per il trasferimento del personale dalle Province alle Regioni.
Una norma che prevede "solo" i 4 milioni e 900mila euro previsti dalla norma finanziaria, e quindi risorse statali. Quello "Stato brutto e cattivo" che negli ultimi anni ha aumentato le risorse destinate a queste realtà, passando dagli oltre 15 milioni del 2015 ai 18 milioni e mezzo del 2017, fino ai 26 milioni e 400mila euro per il 2018.
Noi, come PD, abbiamo avanzato una proposta concreta in termini di stanziamento, aumentando la quota di Regione Lombardia e portando così a 45 milioni le risorse totali a disposizione annualmente, una somma che, dai dati messi a disposizione dalle province stesse, avrebbe garantito un funzionamento dignitoso ed efficiente dei centri stessi. La nostra proposta non è però stata accolta.
Poteva essere invece una vera occasione per rivedere e potenziare tutto il sistema del collocamento e invece alla fine si è rivelato solo un modo per tenere in piedi la baracca.
Martedì 26 giugno prossimo in consiglio regionale discuteremo la proposta di legge dei centri per l'impiego. Si tratta di un passaggio molto importante perché definirà il futuro di questi centri dove sono tantissimi i giovani in cerca di occupazione e sono altrettanti coloro che necessitano di un reinserimento lavorativo. La regione ha deciso, non investire sul tema del lavoro in Lombardia, e questo è davvero grave. Noi proveremo in aula a presentare i nostri emendamenti per provare a rafforzare i centri, e non a indebolirli come sta facendo la Regione.
Matteo Piloni
consigliere regionale PD
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