Trent’anni suonati, e la verve di un adolescente. Torna in scena il rutilante carrozzone del Salone del Cavallo Americano, che con l’edizione in programma dal 19 al 21 maggio compie i tre decenni di vita (quasi due esclusivamente votati al mondo western) e propone ancora una volta la sua ricetta vincente: sport di qualità e intrattenimento a 360°.
Sede dell’evento è, per la seconda volta, è CremonaFiere, realtà che si sta rapidamente affermando come polo d’eccellenza per i western riders continentali: già apprezzata sede del Salone del Cavallo Americano e dell’Irha/Nrha Reining Futurity, nel 2017 Cremona ha avuto anche l’onore di ereditare dalla storica sede tedesca il Nrha European Futurity, ovvero l’evento più importante patrocinato dalla National Reining Horse Association americana su suolo europeo.
Il Salone 2017, firmato da TeamForYou come molti altri major events dell’equitazione nazionale, occupa 80mila metri quadrati di area totale, 20mila di area shopping, e vede allestiti 5 campi gara e 4 campi prova stendendo 6mila metri cubi di sabbia e montando oltre due chilometri e mezzo di transenne e tribune per 7mila posti. Per gli atleti (circa 1700 con 1500 cavalli) un appuntamento impegnativo ma al tempo stesso pervaso di una leggerezza primaverile tutta particolare; per il folto pubblico dei semplici appassionati di cavalli e di America e per quello delle famiglie, un vero e proprio anticipo di vacanza: il Salone del Cavallo Americano riserva a tutti un colorato week-end denso di attività e sorprese.
Lo sport
Nel nutrito palinsesto sportivo, come sempre, il grande Derby di Reining a firma Irha/Nrha: due divisioni, open e non pro, e otto livelli. Si tratta di uno dei due Aged Event (competizioni riservate a cavalli giovani) più importanti per questa blasonata disciplina, e sarà accompagnato dall’intera piattaforma delle gare “ancillary” valide per le prestigiose Nrha Standings 2017. Le finali si terranno, come da tradizione, al Venerdì e al Sabato pomeriggio/sera.
E Derby sarà anche per altre due grandi specialità, icona in campo gara del tradizionale lavoro col bestiame dei cowboys: il Reined Cow Horse e il Cutting. Il primo, organizzato da Ercha, disputerà le proprie finali Sabato, mentre per Domenica prevede tutte le classi del Campionato Italiano; il Cutting della Ncha of Italy oltre che per il proprio Derby, le cui finali sono in programma Sabato pomeriggio, vedrà i migliori cavalieri europei scendere in campo per lo Spring Show, le cui categorie più prestigiose, Open e Non Pro Finals, chiuderanno in bellezza la serata.
Presenti all’appello con i migliori riders nazionali anche le competizioni western più amate tra quelle patrocinate dalla Fitetrec-Ante. Il Team Penning oltre a una tappa del Campionato nazionale in due go disputerà, Domenica, il proprio Derby e replicherà l’esperienza vincente del Trophy Stable, organizzato per la prima volta proprio al Salone del Cavallo 2016: un torneo a inviti per venti scuderie “eccellenti”. Inoltre il Salone ospiterà Coppa Italia per la Gimkana Western, due go-round e sei categorie per cavalieri di diversa esperienza e cavalli di tutte le età.
Immancabili i “binomi a cronometro”, che quest’anno si presentano in fiera con una nuova sigla, la Western Barrel Horse Association, riconosciuta dall’omonima su scala mondiale, e anche con una nuova specialità: il Gimkantrail, in programma alla Domenica pomeriggio. Barrel e Pole 4D, in tre go da Venerdì a Domenica vedranno premiare i migliori alla fine di ognuna delle giornate.
Il Campionato nazionale Aia in tappa secca riservato ai magnifici cavalli Appaloosa promette infine un’affascinante passerella riservata ai variopinti e talentuosi soggetti selezionati in origine dagli indiani Nez Percez (Nasi Forati) per aggiudicarsi il titolo 2017 di Campione della razza nelle varie classi offerte.
Sperimentazioni vincenti
Tra le nuove tendenze, che il Salone non manca mai di sottolineare e portare sotto i riflettori, c’è quella dei pony in sella western: una nicchia sportiva rivolta ai più piccoli che si sta molto sviluppando negli ultimi anni. La sezione, organizzata da Western Speed Game Association Pony, sarà un vero spettacolo: bambinetti a partire dai 4 anni d’età in grado di sfrecciare in tutta sicurezza tra i paletti, i barili e gli ostacoli della Gimkana Western in sella ai “classici” Welsh e Shetland ma anche a pony di derivazione Appaloosa o delle altre razze americane; e inoltre, una novità assoluta varata in forma sperimentale proprio per il Salone del Cavallo Americano 2017: la Gimkana Penning, attività propedeutica per il team penning che si svolge con una “mandria simulata”.
Il benessere che “sta attorno” ai cavalli
La sezione clinics, workshops e convegni del Salone di Cremona toccherà le varie aree del “welfare equestre” sotto tutti i punti di vista: il benessere del cavallo, e il bene che il cavallo può fare a noi umani.
«Prima raggiungi il cuore del cavallo, poi arriva alla sua mente e infine al suo fisico», raccomanda Marco Vignali, che con la Scuola Italiana di Horseman conferma la sua presenza in Fiera per l'ottavo anno consecutivo.
Anche in questa edizione Marco e il suo team, di cui fa ora ufficialmente parte anche il figlio Luca, giovanissimo e già da dieci anni “discepolo” del padre, proporranno clinics gratuiti aperti a tutti e dimostrazioni in free-style, anche del lavoro su uno stallone arabo che non è mai stato approcciato con il metodo SIH e che mostrerà i suoi primi progressi proprio nella tre giorni della Fiera. Oggetto dei molti clinic in programma per tutto l’arco delle tre giornate: lavoro da terra, desensibilizzazione, lavoro in free style, le particolarità del lavoro con gli stalloni.
Due i convegni organizzati in fiera da Oipes (Organizzazione Italiana Professionisti Educazione e Sport) ed Engea (Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali), con vari patrocini tra cui quello del Comune di Cremona: Sabato 20 maggio, alle 10.30 presso la sala conferenze del padiglione 1 “Mondo Western, attività ludico-ricreative con il cavallo americano nelle attività sociali. Buone prassi ed esperienze nel territorio”. Alle 14.30, nella medesima sala: “L’agricoltura, il no profit e i cavalli: opportunità e strategie per associazioni/imprese del terzo settore”.
Musica, shopping, food & fun!
La parte dell’intrattenimento, al Salone del Cavallo Americano avrà tutte le carte in regola per adulti e bambini. Ecco la Western Town, emozionante tuffo nei secoli passati realizzato grazie all’accurata ricostruzione storica degli esperti di American Meeting, con le strutture che si affacciavano sulle polverose “main street” del tempo che fu fedelmente ricostruite in legno e scenari tratti da vecchie foto d’epoca; ecco l’animazione da western movie con pistoleri, sceriffi, cowboy e i loro “duelli al sole”; ecco il pianista su cui non si deve sparare, Piero Chiti, con le sue mise coreografiche e la sua ottima musica; ed ecco l’immancabile indiano Takahoma, artista di Gardaland, con incredibili giochi di lazo e le danze pellerossa, e il villaggio indiano di Tatanka con i suoi teepee, i Nativi Americani “ad altezza d’uomo” e un sacco di divertimento per bambini e famiglie: sagome per foto ricordo, tiro con l'arco a ventosa e soprattutto lo spassoso Rodeo su cavallo meccanico!
Confermata American Steel Horses, un’irrinunciabile promenade dedicata ai motori made in USA protagonisti indiscussi dell'American Dream e fedeli compagni dei cowboys americani quanto i loro ranch horse; in grande spolvero, infine, la sezione Dance & Music che fa ormai da anni del Salone del Cavallo Americano la meta irrinunciabile di tanti appassionati di country dance e western lifestyle. I migliori dj italiani si alterneranno alla console per non lasciare mai la grande pista in legno sprovvista delle sue note, e sono in programma i concerti live di alcuni fra i più noti artisti country nazionali: quest’anno si esibirà al Venerdì sera il trio acustico The Country Owls, e al Sabato sera The Lucky Star Country Band. Guest star il coreografo Alessandro Boer, e novità di questa edizione una gara di ballo valida per il Campionato Libertas in programma alla Domenica mattina.
Un vero e proprio parco dei divertimenti per bambini, con giostre e giochi, allestito in una delle vaste aree esterne ai padiglioni, l’american food (ma non solo) servito nei molti punti di ristoro, e tanto shopping d’autore nelle aree dedicate alla sezione espositiva della Fiera, con più di 240 “negozi” completano il quadro di un week-end pieno, divertente e variato: tutto per la scuderia, per il cavaliere, per il tempo libero e le attività outdoor insieme a oggetti, curiosità e novità da esplorare e comperare “a prezzo di Fiera”.
I numeri del Salone
Giornate di Fiera: 3
Padiglioni: 4
Metri quadrati di area totale: 80mila
Metri quadrati di area shopping: 20mila
Numero arene e campi prova: 5 campi gara (arenas) e 4 campi prova (warm up arenas)
Metri cubi di sabbia: 6mila
Chilometri di transenne: oltre 2 e mezzo
Posti in tribuna: 7mila
Espositori: 240
Sponsor: 35
Media partner: 31
Fornitori ufficiali: 34
Staff organizzativo: 31 persone
Staff sportivo (per es. giudici, stuarts, segreterie di gara, cronometristi, addetti ai fondi gara etc.): più di 150 persone
Cavalli attesi: 1500
Cavalieri e amazzoni attesi: 1700
Visitatori attesi: 60mila
Dj coinvolti: 30
Concerti live: 2
Ballerini attesi: 3mila
Ristoranti e bar: 16
Protagonisti al Salone: Quarter Horse, Paint e Appaloosa
Le tre razze ufficiali americane sono “sorelle di sangue”. Il cavallo, estinto nel Nuovo Continente, si diffuse nuovamente in quell’area solo a partire dal Cinquecento. Alcuni gruppi degli animali arrivati con i Conquistadores e dei loro figli si dispersero nelle praterie, rinselvatichirono e formarono i branchi di cavalli liberi che tuttora esistono e vengono chiamati Mustang. Altri invece vennero presi come bottino di guerra dagli indiani, in particolare delle tribù Apaches e Comanches.
I pellerossa avevano una netta predilezione per i mantelli colorati, e incominciarono a selezionare con pazienza cavalli il più possibile variopinti, senza mai perdere di vista le caratteristiche di resistenza e agilità che facevano di questi progenitori del moderno cavallo americano una perfetta macchina da lavoro e da guerra. I Comanches preferivano i mantelli pezzati, quelli che oggi caratterizzano il Paint Horse, i Nez Percez (Nasi Forati), che divennero anch’essi in un secondo tempo attenti allevatori di cavalli, amavano invece le colorazioni a piccole macchie, i cosiddetti mantelli “a spot”, oggi tipici della razza Appaloosa.
E mentre dagli esperimenti allevatoriali di queste due tribù si sviluppava la prima stabilizzazione genetica delle moderne razze colorate (appunto la Paint e l’Appaloosa), i cavalli nati con mantello uniforme, ritenuti meno pregiati, venivano venduti in massa. Moltissimi furono comperati da un’altra tribù, quella degli indiani Chickasaw, che ne continuarono la selezione creando presto un tipo morfologico ricercato e commerciato, venduto in quantità massiccia ai coloni del Sud: soprattutto quelli della Virginia, che mantenevano un incontenibile passione per le corse al galoppo tipica dalla loro patria d'origine, l'Inghilterra. I pionieri li chiamavano Chickasaw Horse. Erano cavalli potenti, resistenti, comodi. Le loro andature morbide permettevano di montarli per lunghe ore, ma li contraddistinguevano anche scatto e agilità, doti preziosissime in un combattimento corpo a corpo e irrinunciabili nelle corse: ed ecco gli antenati del moderno Quarter Horse.
Il Reining
I fortunati reiners che decideranno di partecipare alle categorie Derby, ai CRI*** e alle Ancillary NRHA avranno a disposizione l’ormai collaudata arena ovale “stile Oklahoma”, unica in Europa e già apprezzata dai Campioni dell’IRHA/NRHA Futurity 2015 e 2016, del Derby 2016 e, meno di un mese fa, da quelli dell’NRHA European Futurity 2017.
La ricca edizione in arrivo vede per il Derby un added money di 86.250 euro, che mantiene l’alto livello dei montepremi passati. Identici allo scorso anno i premi garantiti al Champion della categoria Derby Open (10mila euro) e Non Pro (5mila).
Tre italiani, due americani e un tedesco compongono l’esperta giuria dell’evento: Nic Baar e Janette Steffl, nota horsewoman che ha lavorato molti anni nella Penisola e che tanti italiani ricordano con grande affetto voleranno a Cremona da oltreoceano; Uli Koffler, dalla Germania, si limiterà ad attraversare le Alpi insieme al connazionale Maik Bartmann che svolgerà le mansioni del Monitor Judge, mentre “giocano in casa” Max Canu, Maura Moraglione ed Enrico Righetti.
Doorman sarà Nick Puscas, stewards ALessandro Dezzutto e Harry Quint, mentre della delicata lavorazione del fondo di gara si prenderà cura ancora una volta l’espertissimo dragmaster Giorgio Mondini.
Ma che cosa vedremo? Innanzitutto il Derby Irha/Nrha, che è per importanza il secondo Special Event della disciplina dopo il Futurity di novembre. Riservato a cavalli dai 4 ai 7 anni, propone una divisione per i cavalieri professionisti (Open) e una per gli amatori (Non Pro), entrambe su 4 livelli a seconda delle vincite in carriera dei cavalieri: il level 4 è quello dove corrono i riders più esperti.
Le Finalissime si corrono al Venerdì e al Sabato sera. Poi il Fei CRI *** Senior in due go e il CRI *** Junior + Young Riders in go unico, importantissime gare di selezione per i Campionati del Mondo giovanili e per i Campionati Europei Senior, entrambi in calendario questa estate negli impianti della famiglia Schumacher a Givrins (Svizzera). Infine le classi NRHA Ancillary, valide per le prestigiose NRHA World Standings che ogni anno laureano i binomi “scivolatori” più forti al mondo. Il Campionato del Mondo di Reining promosso dalla casa madre americana, la National Reining Horse Association, si gioca su gare ufficiali svolte in tutti i Paesi del globo, e spessissimo nelle ultime stagioni ha visto in testa binomi europei e in particolare italiani proprio per l’ottimo livello dei montepremi offerti nel Vecchio Continente.
Che cos’è il Reining?
Una specialità in cui vengono esaltate determinate doti di movimento naturali nei cavalli americani, sviluppate tramite un addestramento raffinato e impegnativo. In questo senso la disciplina è stata più volte individuata come il contraltare made in Usa del Dressage classico.
In questa gara di addestramento il binomio esegue un percorso (pattern) predefinito e composto da una sequenza di figure che debbono essere disegnate in totale omogeneità e armonia di movenze. Le manovre di un pattern di reining sono la stilizzazione dei rapidi movimenti compiuti dai cavalli dei ranch per radunare e lavorare la mandria. Il percorso, che si svolge tutto al galoppo e per lo più a velocità decisamente sostenuta, comprende cerchi grandi e piccoli, cambi di galoppo al volo, spin (una serie di piroette eseguite dal cavallo facendo perno su un arto posteriore e incrociando gli anteriori) back, rollback e sliding stop (letteralmente "stop scivolante").
Quest'ultima figura, incredibilmente spettacolare, è un vero e proprio simbolo della specialità: al cavallo, lanciato al galoppo in dirittura lungo uno dei lati lunghi dell'arena, viene chiesto uno stop immediato. L’animale, agevolato da una propensione naturale e da un'apposita ferratura, blocca le gambe posteriori portandole decisamente sotto di sè e continua a camminare con gli anteriori. Il risultato è una lunga e spettacolare scivolata, lo slide, che culminerà in una rapida inversione di marcia.
Il Reined Cow Horse
Reined Cow Horse, Cutting e Team Penning sono sicuramente le tre discipline dove l’immaginario collettivo meglio può riconoscere le radici antiche e profonde che collegano le gare western con il mondo delle praterie. Divisa da cowboy e cavalli americani a parte, qui c’è il valore aggiunto di un’intera mandria in campo gara: uno scenario che affascina e fa sognare.
9.150 dollari di montepremi added per il contest di Reined Cow Horse dell’Ercha (European Reined Cow Horse Association), il cui Derby, riconosciuto anche dalla Nrcha americana, è riservato a cavalli di 4 e 5 anni con la sola eccezione della categoria Novice Amateur che li ammette fino ai 6 anni di età, ed è diviso in due classi per cavalieri professionisti (Open e Limited Open) e tre per gli amatori (Non Pro, Limited Non Pro e Novice Amateur) a seconda delle vincite accumulate negli ultimi tre anni.
I cavalli devono essere esibiti a due mani, con un’imboccatura snodata (snaffle-bit) o un hackamore (speciale finimento che non prevede l’azione sulla bocca ma sul naso): le finali sono in programma per Sabato 20. Alla Domenica, tappa del Campionato Europeo Ercha suddiviso in nove categorie per professionisti, non pro, cavalieri con meno esperienza e cavalieri giovani; e tappa del Campionato Regionale in 11 categorie, alcune delle quali si corrono class in class con quelle del Campionato Europeo.
Che cos’è il Reined Cow Horse?
Se il Reining è il Dressage dell’equitazione americana, senza dubbio il Reined Cow Horse ne è il Completo. Come la celeberrima disciplina olimpica, anche questa si compone di tre diverse prove, una destinata a dimostrare soprattutto il grado di addestramento e di “finesse” raggiunti dal cavallo, l’altra a certificarne la potenza e la resistenza al lavoro, la terza a sottolineare il talento unito a vera e propria “intelligenza” con cui affronta l’oggetto principale della performance: il vitello.
Le tre prove vengono dette comunemente reining, fencing e cutting, ma la definizione è impropria, anche se in effetti due di esse sono molto simili a go di Reining e di Cutting. Nel regolamento si chiamano dry work (lavoro a secco, vale a dire senza il vitello in arena; detto anche rein work, lavoro di redini); cow work (lavoro sul manzo, detto anche fence work, lavoro sulla staccionata); herd work (lavoro sulla mandria). La presenza di capi di bestiame nell’arena di gara suggella, così come anche nel cutting e nel team penning, l’evidente connessione di questa disciplina con il lavoro agricolo da cui deriva, sebbene, come anche per tutte le altre specialità americane, il lato sportivo pretenda quella tecnica, velocità, piacevolezza della performance che non sono ovviamente requisiti fondamentali nelle prestazioni da lavoro dei cowboy, dove l’unica parola d’ordine è “efficacia”.
Il fence (cow) work è il pezzo forte e la vera prova distintiva della disciplina: un solo vitello entra in arena, dove il binomio lo attende. Prima viene lavorato sul lato corto del campo gara, contenendone i tentativi di fuga su una linea a quello parallela: l’esercizio si chiama boxing, e in un certo senso “carica” il vitello, che quando finalmente viene lasciato libero di correre lungo il lato lungo del campo lo fa in genere con una ripresa da formula uno. Questo è il momento clou, in cui la prova cambia improvvisamente ritmo e diventa spettacolo puro.
Compito del binomio è seguire e affiancare la corsa del bovino fino a superarlo e a costringerlo, tagliandogli la strada con uno del famosi rollback fulminanti del Cow Horse, a cambiare direzione. Questo deve avvenire almeno una volta per ciascuna mano (direzione). Poi il vitello deve essere guidato al centro dell’arena e “cerchiato”, come si dice in gergo, ovvero fatto girare su un piccolo cerchio in entrambe le direzioni: mai l’animale può essere toccato dal cavaliere con la mano o con qualsivoglia attrezzo per indurlo a eseguire quanto richiesto.
Il Cutting
Il cutting italiano ha una lunghissima tradizione: la Penisola fu il primo Paese del Vecchio Continente a “importare” questo affascinante sport dagli Stati Uniti seguito a ruota dalla Germania, e tuttora i binomi più forti gareggiano sotto la bandiera delle due nazioni.
Al Salone del Cavallo, in palinsesto il prestigioso Derby Ncha (National Cutting Horse Association) of Italy in due go e quattro divisioni, due professionali, Open e Limited Open cui sono ammessi solo cavalli di 4 anni d’età, e altre due, Non Pro e Limited Non Pro, cui invece accedono i soggetti di 5 anni. I Derby Open e Non Pro si fregiano anche del riconoscimento National Cutting Horse Association Usa. A corollario, otto gare ufficiali Ncha e l’attesissimo Spring Show, Open e Non Pro, in un go + finale. Sabato 20 Maggio i secondi go del Derby con la proclamazione dei Campioni e in serata manches finali anche per lo Spring Show.
Che cos’è il Cutting?
Il "cutter" e il suo cavallo entrano nell'arena rotonda (lo show ring) dirigendosi verso il bestiame che si trova di fronte all’ingresso all’estremità opposta del campo, e si inoltrano fra i manzi: è il "cut", il taglio della mandria, da cui il nome della specialità. Lentamente, con movimenti calibrati di mano e gamba, il cavaliere comunica al cavallo quale sarà il vitello da isolare e da lavorare. Poi la mano con le redini cala decisamente e l'altra si posiziona salda al pomolo della sella. Il pubblico insorge con fischi e urla entusiaste: la festa ha inizio. Da questo momento il cavallo avrà su di sè la sola responsabilità della riuscita. Al rider sarà proibito intervenire in qualsiasi maniera per dirigerlo o controllarlo. Quello che dovrà emergere sopra ogni cosa è il "cow-sense" dell’animale, il senso della mandria, dote istintiva e ancestrale molto diffusa nelle razze equine americane e selezionata a livelli leggendari nel Quarter Horse. Questo istinto porta il cavallo a imporsi sul bovino opponendosi al suo rientro nel gruppo con qualunque mezzo, fisico e psicologico. Pur non toccandolo mai, il cavallo riesce infine a fargli accettare la sua predominanza territoriale e abbandonare il progetto di rientrare fra i suoi simili.
Se fossimo nelle praterie del West Americano, questo sarebbe il momento in cui entrano in azione i ropers, cavalieri esperti nell’uso del “rope”, il lazo, con il quale catturerebbero il capo “tagliato” dal loro collega per vaccinarlo, o per prestargli le necessarie cure… Ed ecco che anche questa specialità, che ha la sua patria elettiva nel Texas, dove i Paperoni del petrolio spesso allevano per hobby questi magnifici cavalli, esprime e ravviva con orgoglio giorno dopo giorno la propria origine agricola pur essendo tra gli sport più pagati del Nuovo Continente, dopo pallacanestro e golf.
Il Team Penning
Una specialità western relativamente giovane, la cui espansione non ha però conosciuto crisi. Sarà per il valore aggiunto del lavoro di squadra, o per la scarica adrenalinica che indubbiamente sa trasmettere a concorrenti e pubblico… Il dato di fatto è che le competizioni di questa disciplina sono sempre affollate, vivaci e immensamente divertenti.
Il Team Penning al Salone di Maggio corre sotto egida Fitetrec-Ante/Ntpa (National Team Penning Association): disputerà a sua volta un Derby, in due go-round e al quale sono ammessi cavalli fino a 6 anni d’età, è in programma per Domenica 21 Maggio. A seguire, una gara che fece il suo esordio proprio a Cremona lo scorso anno e che ha riscosso un grande successo: il Trophy Stable, torneo a inviti per venti scuderie “eccellenti” che porteranno in campo fino a sette team ognuna, due per ogni categoria in programma (Intermediate Open 17 punti, Intermediate Open 13 punti, Limited Open 9 Punti) e una a loro discrezione. Nei giorni precedenti, Venerdì e Sabato, si terranno i due go della 3a Tappa Campionato Nazionale Team Penning Fitetrec-Ante (categorie Intermediate Open 17 Punti, Limited Open, Non Pro e Youth), e i due dello Special Event Intermediate Open 13 Punti.
Che cos’è il Team Penning?
In arena c'è una squadra composta da tre cavalli e tre cavalieri, con un compito molto tipico del lavoro nel ranch: far uscire da una mandria alcuni manzi e rinchiuderli in un recinto. Contrariamente a quanto avviene nel cutting, non sono i cavalieri a scegliere quali capi lavorare, ma li trovano già contrassegnati da un numero o da un drappo colorato. I bovini devono essere isolati con ordine, in modo da non far sconfinare più di cinque altri capi oltre una linea detta “di partenza” o “di fallo”, che racchiude circa i due terzi dell'arena e al cui esterno si trova il recinto. Il gioco è insieme di precisione e di velocità, poiché si tratta di una gara a tempo da completare in meno di due minuti: il sincronismo e il buon accordo tra i membri della squadra sono determinanti. È vietato toccare i bovini e nella miglior tradizione cowboy, per la quale prima di ogni cosa viene la salute del bestiame e dei cavalli, sarà eliminato su due piedi il team che si mostri durante il lavoro troppo duro e irruente nei confronti dei manzi.
La Gimkana Western
Ai velocisti della Gimkana Western è dedicata la Coppa Italia Fitetrec-Ante che si terrà Sabato 20 Maggio (a partire dalle 17), e Domenica 21 nella mattinata, in due go-round e sei categorie diverse secondo l’esperienza del cavaliere e l’età del cavallo: Open, Lady, Non Pro, Youth, Junior e Novice. Inoltre al Salone del Cavallo Americano si terrà uno Special Event Gimkana in go e categoria unici.
Che cos’è la Gimkana Western?
La più giovane tra le discipline del settore americano è stata pensata e codificata solo qualche anno fa soprattutto per dare spazio ai giovanissimi, finendo poi per attirare anche un gran numero di riders adulti e molto ben preparati. Estremamente educativa per i cavalieri youth, tecnica ma anche divertente e, volendo, propedeutica a tutte le altre discipline americane, è una specialità studiata mettendo insieme qualcosa di ogni sport equestre western: l’agilità e la velocità necessarie nel Barrel Racing e nel Pole Bending, la precisione del Trail Horse, il controllo su ogni singolo movimento del Reining, uniti a un ottimo addestramento di base nel lavoro in piano, necessario per eseguire manovre come il pivot, l’appoggiata e il back.
La Gimkana Western è una disciplina che vede i binomi battersi su un percorso con diversi ostacoli e “difficoltà” da superare in velocità e scioltezza; se ne predispongono da quattro a dodici, che vengono affrontati al passo, al trotto o al galoppo. Le categorie sono diverse secondo l’esperienza del cavaliere e l’età del cavallo.
Il Barrel Racing, il Pole Bending e il Gimkantrail
Una nuova sigla si affaccia all’orizzonte per quanto riguarda il Barrel Racing e il Pole Bending: la Western Barrel Horse Association of Europe, che disputa nel 2017 il suo primo Campionato (al termine del quale i migliori voleranno in America per prender parte ai Mondiali WBHA) e, al Salone del Cavallo Americano, la prima tappa nell’ambito di una grande Fiera europea del settore. WBHA è riconosciuta dall’omonima casa madre su scala mondiale: in Italia corre sotto egida SEF Italia.
Il programma WBHA al Salone di Cremona prevede tre “tornate” di Barrel e Pole: al Venerdì nella prima parte della mattinata, al Sabato in serata (inizio ore 20) e alla Domenica nuovamente di mattina. Ogni giorno vedrà svolgersi un go di Barrel 4D e uno di Pole 4D; alla fine di ogni giornata una premiazione: quella del singolo go per Venerdì e Sabato, mentre la gara di Domenica si configura come una sorta di Finale, perché ad essere premiati saranno i detentori dei migliori tempi ottenuti dalla sommatoria di quelli delle tre giornate scartando il peggiore.
Ma WBHA ha in serbo per il suo esordio sul terreno di Cremona anche una novità assoluta nel panorama delle competizioni nazionali in sella western: si chiama Gimkantrail e non è mai stata disputata prima. Nata da un’idea tutta italiana, costituisce il connubio di due specialità dalla tradizione consolidata: il Mountain Trail e la Monta da Lavoro Veloce. La competizione è a tempo, e il binomio dovrà eseguire un percorso formato da almeno sei ostacoli obbligatori riproducenti le difficoltà che si possono incontrare durante una passeggiata in campagna. Alcuni ostacoli vanno affrontati obbligatoriamente al passo, mentre per il resto del percorso è il cavaliere a decidere l’andatura da adottare, mantenendo però totale controllo e tranquillità nel rapporto con l’animale.
Barrel & Pole: che cosa sono?
Sono gare a cronometro, slalom velocissimi attorno a tre barili disposti a triangolo e a sei paletti posti in fila. Ogni barile o paletto abbattuto aggravano il tempo finale di cinque secondi, e lo stesso avviene per la perdita del cappello, che costituisce errore penalizzabile solo in queste categorie.
Il Barrel Racing affonda le sue più antiche radici nella tradizione della monta western, nelle stesse evoluzioni tra i capi di una mandria che hanno dato origine a discipline come il reining, nella velocità, nello scatto necessari per far deviare un vitello in fuga; e poi nei giochi di ranch, progenitori del rodeo, dove per divertirsi ogni cowboy aveva a disposizione nulla di più che un cavallo, un barile e il proprio coraggio di lanciarvisi contro a 30 miglia orarie.
Il Barrel Racing vero e proprio ebbe origini prettamente femminili: il suo esordio come disciplina agonistica avvenne nel 1940, allorchè un gruppo di ranchwomen texane, esperte in sella quanto e più dei consorti, decisero di dare uno standard a quello che fino a quel momento era stato solo un passatempo per non annoiarsi troppo mentre i mariti montavano tori e cavalli selvaggi. La specialità fu regolamentata definitivamente nel 1948, quando le amazzoni della Stella Solitaria stabilirono un tracciato a forma di trifoglio delimitato da vecchi barili per la benzina e introdussero il fattore tempo nelle loro performance. La gara iniziò subito ad apparire nei palinsesti dei principali rodei, e con il crescere in popolarità anche l'interesse dei cavalieri-uomini si fece più assiduo.
La prova si svolge attorno a tre barili da 55 galloni disposti a triangolo. I cavalieri, lanciati a velocità da "capelli grigi", li aggirano percorrendo un tracciato a forma di trifoglio e passando alla fine il limite della fotocellula con un entusiasmante allungo in dirittura. Ma il Barrel non è solo velocità: implica, al contrario, attentissime strategie e un calcolo della traiettoria pressochè millimetrico.
Il Pole Bending, invece, si svolge fra sei paletti in fila, a una distanza di circa sei metri e quaranta l'uno dall'altro. Cavallo e cavaliere sono impegnati in uno slalom ritmico e rapido, in andata e ritorno, con un'entusiasmante uscita in "volata". A ogni paletto si esegue un cambio di galoppo, con tempismo che non concede esitazioni. Una gara leggera, svelta, divertente, che cattura l'occhio e infervora gli animi. E' ancora il cronometro a laureare il campione.
Dance & Music
Sempre elevati i numeri della sezione musicale al Salone del Cavallo Americano che, diretta da una “certezza” dell’ambiente come Isabella Ghinolfi, si configura ormai come una classica irrinunciabile per tutto il mondo, vastissimo e sempre molto vivace, dei ballerini e dei musicisti country italiani.
Nei tre giorni di Fiera la bella pista in legno si trasformerà alternatamente in una grande scuola di ballo, dove si terranno stages adatti a tutti i livelli di esperienza degli “allievi ballerini” (compresi coloro che non hanno mai mosso un “passo country” in vita loro), nel più grande locale d’Italia per ballare in linea fino a tarda notte, e addirittura nel palco di una competizione di Country Dance valida per il Campionato Nazionale Country Line Dance Libertas.
In programma alcuni stages “particolari”, primo fra tutti quello con la guest star dell’evento, il noto coreografo Alessandro Boer, ma anche quello per ragazzi diversamente abili, che nell’edizione 2016 riscosse tantissimo successo, con la Maestra Antonella Manfredi.
Alla console si alterneranno 30 Dj, fra i più noti italiani insieme a qualche stella nascente del mixer country, e tutti potranno provare a seguire i passi con la guida degli animatori e dei maestri di ballo imparando i diversi stili: primi fra tutti la stranota line dance (ballo di gruppo in formazione con coreografie prestabilite), e il two step (famoso ballo di coppia per cowboys e signore).
Più che interessante la sezione musica live, che vedrà salire sul palco per due grandi serate al Venerdì il trio acustico The Country Owls, e al Sabato The Lucky Star Country Band.
Che cosa e quando
Venerdì 19:
ore 11.00 – Special Stage per ragazzi diversamente abili con Antonella Manfredi
ore 19.30 – Stage con Giuseppe Piromalli
ore 20.30 – The Country Owls in concerto
Sabato 20:
ore 11.00 – Beginner Time (Dj set selection dedicata ai principianti)
ore 15.30 – Catalan Style Dj set
ore 18.00 – Special Event con Alessandro Boer
ore 19.00 – Balli di coppia
ore 20.30 - The Lucky Star Country Band in concerto
Domenica 21:
ore 10.00 – Gara di ballo amatoriale valida per il Campionato Nazionale Country Line Dance Libertas
ore 12.30 – Catalan Style Dj Set
ore 15.30 – Stage con Elena Bosio e Jessika Milani
The Country Owls
In concerto Venerdì 19 maggio, ore 20.30
È un gruppo di matrice acustica nato nella primavera del 2012 per iniziativa di tre appassionati musicisti che avevano affrontato percorsi molto diversi, ma erano accomunati dall'amore per la musica tradizionale statunitense. The Country Owls presenta un repertorio musicale che tocca i vari sotto-generi del mosaico country, passando dallo stile western al folk, dal bluegrass al gospel. I tre eclettici membri del gruppo, che hanno anche composto insieme brani originali, si alternano nell'uso di vari strumenti musicali, nelle voci soliste e nei cori, dando vita a uno spettacolo ricco di sentimento e suggestioni certamente inusuale nel contesto italiano.
The Lucky Star Country Band
In concerto Sabato 20 maggio, ore 20.30
La band nasce nel 2007 dalla passione per il western lifestyle di Pierluigi “JJ Turkey” Tacchino (chitarra armonica e voce ) e di Nicola “Nike” De Filippis (batteria). I due, condividono sia la passione musicale che quella per il cavallo western: sono infatti concorrenti in gare italiane e americane.
L’influenza della musica texana è alla base del loro repertorio, che racconta poi una storia musicale ampia: dal blues classico al bluegrass passando per rockabilly e pop-rock.
La formazione attuale è allargata a Flavio Marini (basso e coro), Umberto “Doc” Chiodi (electric guitar), Marcello Milanese (chitarra elettrica, steel guitar e voce). Si aggiungono spesso: al banjo Remo Ceriotti e la giovane Anais Drago al violino.
Alessandro Boer
On stage Sabato 20 maggio, ore 18
La guest star al Salone del Cavallo Americano per quanto riguarda il ballo country sarà Alessandro Boer, ballerino, coreografo, maestro e art director (con la sua organizzazione Countrymania) di numerosi eventi nazionali, tra i quali ricordiamo nel 2015 “Rodeo & Juliet”, una memorabile Country Dance Night organizzata davanti all’Arena di Verona, e nel 2016, il Line Dance Pavillion alla Billy Bob's Texas Country Fair di Padova.
Come ballerino ha vinto molte competizioni importanti; come Maestro, è particolarmente focalizzato su Line Dance e Two Step; come coreografo ha lavorato sui principali Country Festival italiani e ha firmato coreografie come Overrated, Somewhere In My Car, Riverbank (selezionato come Line Dance ufficiale per le competizioni FIDS nel 2014) e Untamed (ora selezionata per il AICOWED Country Dance Championship).
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