Nel 2015 Cremona ha prodotto oltre 826mila forme, il 17,20% del totale
Desenzano d/G 19 aprile 2016 - L’Assemblea dei Soci del Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano riunitasi oggi a Villa Tassinara (Rivoltella d/G, BS), ha eletto il nuovo Consiglio che nelle prossime settimane nominerà il Presidente e la Giunta.
Dopo la commemorazione dell’ex Direttore Vincenzo Iore, scomparso a Chiari tre giorni fa, il Presidente ha iniziato i lavori. “Questo mandato - commenta il presidente uscente Nicola Cesare Baldrighi durante l’ultima relazione all’Assemblea dell’attuale consigliatura - è stato sicuramente positivo anche se ha esordito con il catastrofico terremoto del 2012, superato con difficoltà e fatica ma senza generare conseguenze irreparabili grazie alla solidarietà interna, ai tempestivi interventi pubblici da noi impostati, sollecitati e seguiti passo a passo, oltre che alla risposta affettuosa dei consumatori. Un mandato che ha garantito quotazioni e risultati buoni, e alcune novità che vanno ancora ricordate, tra cui la vigilanza fissa sul grattugiato, il rinnovo del Piano Produttivo con l’esclusione del retinato dalla differenziata, l’impegno ad EXPO2015, le modifiche del Disciplinare per migliorare la qualità e un impegno sempre più importante a favore dell’export che quest’anno ha raggiunto ben il 36% del totale”.
“Ringrazio tutti i Consorziati per la fiducia che hanno scelto di accordare a questo Consiglio il quale ha garantito in ogni circostanza impegno, serietà e imparzialità. Molte saranno le sfide che il nuovo Consiglio sarà chiamato ad affrontare nei prossimi anni – aggiunge il presidente Baldrighi – soprattutto relativamente a quattro assi: livelli produttivi, qualità distintiva, promozione globale e tutela intransigente. Come è stato fino ad ora, dovremo lavorare con sempre maggiore efficacia, capillarità, costanza e senza tentennamenti perché solo da qui passa il futuro di ciascuno di noi allevatori, trasformatori, stagionatori e commercializzatori. Questo sarà il mandato che con responsabilità dovremo concretizzare consapevoli che non solo il nostro futuro ma anche quello del lattiero-caseario italiano dipenderà dalle decisioni e strategie che adotteremo”.
Il Direttore Generale, dott. Berni, ha illustrato compiutamente tutta l’attività di autocontrollo, di vigilanza e di promozione del 2015 cha ha segnato alcuni record tra cui quello di prodotto food più raccontato dai media nel 2015, quello di essere stato il prodotto food più ricordato ad Expo 2015 e ancora una volta di essere stato il prodotto DOP più consumato nel mondo.
“L’abbandono del regime delle quote latte dall’aprile 2015 – continua Baldrighi – ha radicalmente trasformato il contesto in cui siamo chiamati a muoverci, penalizzando le quotazioni del latte e dei derivati che stanno imponendo radicali cambiamenti nelle prospettive. La reazione al calo delle quotazioni con incrementi di produzioni lattiere e la rincorsa alla resa casearia si stanno dimostrando come la peggiore delle risposte che il sistema poteva dare e la mancanza di qualsiasi regola, se non quella spietata del mercato, sta mettendo in seria difficoltà l’intero sistema lattiero-caseario europeo e da qualche mese ancor di più quello italiano”.
“In sintesi - conclude il presidente Baldrighi - le strade obbligate da percorrere in Italia sono esclusivamente due: la prima è quella della qualità distintiva delle nostre produzioni sia lattiere che casearie distaccandoci delle commodities. La seconda è quella del miglioramento delle performances sia in stalla sia in caseificio. Va rincorsa la qualità e non la resa che spesso confligge con l’eccellenza qualitativa e va rincorsa la riduzione dei costi sia in stalla che nei caseifici che quindi si traduce in maggiore competitività. Questa la linea secondo la quale dovrebbe muoversi per i prossimi quattro anni il nuovo Consiglio”.
Il Consiglio per la nomina della Presidenza e del Comitato di Gestione si terrà lunedì 2 Maggio.
I numeri - Nel 2015 la produzione è stata di 4.801.929 forme registrando una leggera diminuzione dello 0,79% rispetto al 2014. Si è divisa per il 39,28% a favore delle Industrie e per il 60,72% a favore delle cooperative. Il dettaglio delle maggiori realtà è il seguente: Mantova con 28 caseifici ha prodotto il 29,51% del totale annuo; Brescia con 28 caseifici ha prodotto il 21,95% del totale annuo; Cremona con 9 caseifici ha prodotto il 17,20% del totale annuo; Piacenza con 21 caseifici ha prodotto il 11,13% del totale annuo; Il Veneto con 26 caseifici (tenendo conto anche del latte veneto lavorato fuori Regione) ha prodotto il 14,75% del totale annuo. Dal 1998 al 2015, la produzione di Grana Padano ha fatto registrare un incremento del 35,48% e le esportazioni hanno toccato nel 2015 1.700.000 forme. Il numero dei caseifici si è ridimensionato fino ai 142 attuali ma la loro produzione media è salita dalle 22.015 forme dell’anno 2000 alle 42.842 di oggi, ad beneficio di efficienza e competitività. Con il 24% di tutto il latte prodotto in Italia Grana Padano è diventato il terminale più importante di tutto il latte italiano. I consumi 2015 in generale sono stati positivi con un +2% complessivo grazie all’export che ha registrato un lusinghiero +8%. Il 2015 è stato anche l’anno di EXPO2015 in cui Grana Padano è risultato il prodotto più menzionato e apprezzato fra tutti quelli presenti, al primo posto nel gradimento e nel ricordo dei visitatori.
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