«Se passi sulla tangenziale di Crema e guardi verso la città e verso gli altri paesi, ti rendi conto subito di quanto sia grave la crisi dell’edilizia: basta contare il numero di gru che si vedono. C’è stato un periodo in cui personalmente ne ho visto una sola». E’ il giudizio allarmante che arriva dai sindacati, da sempre attenti all’andamento del mercato e che coinvolge un numero di aziende medio-piccole, costrette a fare i conti settimanalmente con il lavoro che non c’è.
Di questo parere è il sindacalista della Fillea-Cgil Cesare Pavesi, che si occupa di edilizia e dintorni. Tranchant il suo giudizio: «Guardi, l’edilizia è entrata in crisi più tardi degli altri settori, in quanto aveva appalti e lavori in cantiere che hanno prolungato l’attività anche durante i primi tempi della depressione dei mercati del lavoro e adesso sarà uno degli ultimi settori, se non proprio l’ultimo, a uscire dalla crisi. E a questo settore vengono dietro anche una moltitudine di artigiani che hanno visto il lavoro svanire come neve al sole».

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Pier Giorgio Ruggeri

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